VOTO INSUFFICIENTE. RIMANDATI AD OTTOBRE!

Da uno sguardo ai risultati elettorali si nota come il centro destra sia letteralmente allo sfascio. Esito, questo, piuttosto prevedibile, alla luce delle compagini in corsa; si può tranquillamente parlare quindi di risultati scontati.
Certo, qualche piccola soddisfazione c’è anche stata, ma in realtà troppo piccola e soprattutto non sufficiente per rappresentare un pericolo per Renzi & Co.
La classe dirigente dei cosiddetti partiti di Destra e Centrodestra è troppo vecchia…e laddove non lo è anagraficamente, lo è per mentalità. Serve aria fresca, e serve lasciare qualche spazio aperto al nuovo. Un’idea questa che suona molto male nelle orecchie dei vertici dei partiti di tutto il panorama di centrodestra…nonostante si continui a perdere.
Che senso ha attaccare il governo Renzi quando lo si aiuta a vincere quasi ovunque?
E il tanto atteso referendum di ottobre non servirà a nulla poiché per il fronte del NO, dovesse passare, sarà un boomerang spietato.
È nauseante sentire un canto generale di vittoria quando i numeri sono disastrosi. Si fa leva sulle percentuali senza minimamente tener presente che l’astensione, soprattutto tra l’elettorato di centrodestra, rimane la maggioranza assoluta.
È desolante non sentire un minimo di autocritica…né tantomeno un gesto di assunzione di responsabilità per questo ennesimo fallimento.
Lo strillare ai 4 venti non ha portato che astensione, come pure il moderatismo di destra…ma nessuno pare essersene accorto. Nessuno si è accorto della scomparsa di un elettorato orfano di un centrodestra oramai inesistente.
Benché siano solo elezioni amministrative, prendo come esempio la Lega Nord quale partito di centrodestra più significativo e, solo sulla carta, più radicale, che si trova a fare accordi per mezza Italia con NCD di Alfano, Italia Unica del banchiere Passera e addirittura con il PD sia bersaniano che renziano. Scelte che si sono rivelate devastanti sul piano elettorale e che si sommano alle sciocche affermazioni dei “Mai con Alfano”, “Mai con Renzi”, “Avanti Ruspe” e via sbraitando, in linea con l’incoerenza e il mancato rispetto della parola data del proprio leader…quando ovviamente gli interessi di bottega non coincidono.
A trarne vantaggio quindi non è solo il PD ma anche e soprattutto i “grillini” ,che non sono né carne né pesce, di conseguenza più facili da intercettare. Stendendo un velo pietoso su alcune dichiarazione dei propri esponenti, anche alla luce di quanto hanno dimostrato fin ad ora sul piano amministrativo, non c’è sicuramente da stare allegri. L’unica paura è che possano fare ancora più danni del PD o, al massimo, i medesimi.
Ad ogni modo, piaccia o non piaccia, il PD rimane l’unica formazione politica di ampio raggio e ben strutturata, nonostante le proprie lotte intestine, quindi ancora sola al comando. Dietro, solo il marasma, il continuo balbettio, l’infezione cronica del personalismo e un elettorato smembrato.
Non servono grosse analisi per capire che i leader del centrodestra non sono più minimamente credibili poiché hanno ampiamente dimostrato la loro incapacità di fare alleanza per davvero, e soprattutto sintesi; manca la forma mentis dell’abile politico in grado di accomunare maggiormente ciò che può unire le varie anime invece che rimarcarne stupidamente le differenze e le divisioni.
La colpa è anche di chi li segue, di quell’elettore italiano medio che si lamenta sempre e sempre delega alle persone sbagliate scelte e responsabilità che se verranno saranno puntualmente di segno contrario a quanto da loro ci si aspetta.
Fortunatamente tra pochi giorni inizieranno gli Europei di calcio, quindi da tutti politologi passeremo ad essere tutti allenatori, tanto alla fine la musica è sempre la stessa…importante è che si canti l’inno nazionale.

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